
Quando ho appreso ieri la notizia mi si è stretto il cuore. Il mitico Tonino Carino, uno dei volti storici di "90° minuto", ci ha lasciati all'età di 65 anni. Per lui il triplice fischio è arrivato troppo presto. Me lo ricordo ancora quando da Ascoli iniziava il suo servizio con: "E' stata una partita vibrante...", frase pronunciata con la sua
inconfondibile "erre" un po' moscia. Ai tempi l'Ascoli militava in Serie A, sotto la presidenza dell'
indimenticabile Costantino Rozzi, famoso per le sue sfuriate contro gli arbitri e gli avversari, ma anche per la sua saggezza , la sua capacità
professionale e, soprattutto, per il suo grande cuore. Tonino Carino, insieme agli altri inviati come Marcello Giannini, Giorgio
Bubba, Luigi
Necco e Cesare
Castellotti, rappresenta per me il simbolo di un calcio che non c'è più e che mi manca molto. Tonino era un uomo di una simpatia unica tanto che, dopo essere stato bersaglio di numerose parodie (
Abatantuono, Ezio Greggio, il Trio), era tornato in
tv al fianco di Fabio
Fazio in "Quelli che il calcio". Con la sua grande carica di umanità e la sua
professionalità, Tonino era uno a cui volevi bene da subito o, almeno, è stato così per me. Fu proprio grazie a "Quelli che il calcio" che Tonino ebbe la possibilità di esprimere tutta la sua simpatia, facendo ricredere anche chi, forse fino a quel momento, lo aveva un po'
sottovalutato e ridotto al ruolo di macchietta.
Autoironia, umanità, capacità
professionale e amore per il calcio fanno di lui un'icona di questo sport. Grazie Tonino Carino da Ascoli, ci mancherai!
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